La cheratosi attinica, o cheratosi solare, è una condizione cutanea che si manifesta principalmente nelle aree del corpo maggiormente esposte ai raggi solari, come viso, collo, mani e cuoio capelluto. Questo disturbo è strettamente legato all’esposizione cronica ai raggi ultravioletti (UV), e può colpire chiunque. Ma grazie alle conoscenze che abbiamo oggi, prevenire questa condizione è possibile.
Cause e fattori di rischio
La principale causa della cheratosi attinica è l’esposizione prolungata e non protetta ai raggi solari o all’uso frequente di lampade abbronzanti. Le radiazioni UV danneggiano il DNA delle cellule della cute, favorendo la comparsa di lesioni cutanee precancerose, ovvero lesioni iniziali che possono evolvere in un tumore della pelle. Chi trascorre molto tempo all’aperto per lavoro o per attività sportive, soprattutto senza un’adeguata protezione solare, è maggiormente a rischio. Inoltre, fattori come un sistema immunitario indebolito o l’avanzare dell’età aumentano ulteriormente le probabilità di sviluppare la cheratosi.
Vediamo nel dettaglio i fattori di rischio della cheratosi attinica.
- Esposizione cronica non protetta ai raggi solari o alle lampade abbronzanti. Possono rientrare in questa categoria le persone che:
- lavorano sotto il sole;
- sono calve o hanno capelli radi;
- hanno subito scottature dovute all’esposizione solare.
- Pelle chiara. Anche se la cheratosi attinica può colpire chiunque, è decisamente più comune tra le persone con carnagione chiara. I soggetti con fototipo I e II hanno infatti una minore protezione naturale della pelle nei confronti del sole, mentre quelli con fototipo III-VI, che hanno quindi la pelle più scura, sono più protetti.
- Posizione geografica. Più si è vicini all’equatore, maggiori sono le probabilità di sviluppare il disturbo perché:
- I raggi solari colpiscono la superficie terrestre quasi perpendicolarmente. Di conseguenza, l’intensità della radiazione solare è più forte
- All’equatore si hanno circa 12 ore di luce solare al giorno durante tutto l’anno, il che aumenta il tempo di potenziale esposizione al sole
- Nelle regioni equatoriali i raggi solari attraversano una porzione più sottile dell’atmosfera, riducendo la dispersione dei raggi UV e aumentando la loro intensità al suolo
- Sistema immunitario indebolito, come in caso di:
- Terapie come la chemioterapia, la radioterapia e i farmaci immunosoppressori (spesso somministrati ai pazienti che hanno subito un trapianto d’organo)
- Malattie croniche comel’AIDS, il diabete non controllato e altre malattie autoimmuni
- Invecchiamento: il naturale processo di invecchiamento può ridurre l’efficacia del sistema immunitario
- Carenza di Omega 3. Un’alimentazione carente di alimenti contenenti questo preziosi grassi, contenuti in certi pesci (salmone, trota, sgombro, acciughe) ma anche in noci, semi di lino e soia, può predisporre allo sviluppo della cheratosi attinica.
- Carenza di vitamina C e vitamina E. Queste vitamine possiedono proprietà antiossidanti, ossia aiutano contrastare i radicali liberi e i danni provocati dalle radiazioni UV. Le troviamo ad esempio nella frutta a guscio, negli ortaggi a foglie verdi, come rucola, broccoli o spinaci, ma anche nella frutta, in particolare quella di colore rosso-arancione-viola, come agrumi e frutti di bosco.
- Stress. Uno stato di stress elevato, in particolare se duraturo nel tempo, può contribuire a indebolire il sistema immunitario, riducendo la capacità dell’organismo di combattere i danni causati dall’esposizione ai raggi UV.
- Età superiore a 40 anni. La cheratosi attinica è più comune dopo i 40 anni perché i danni alla pelle causati dall’esposizione ai raggi UV si accumulano gradualmente nel tempo. L’esposizione ripetuta e prolungata ai raggi UV provoca danni al DNA delle cellule cutanee, che possono manifestarsi solo dopo diversi decenni.
Sintomi
Le cheratosi attiniche appaiono generalmente come macchie ruvide e squamose, di colore variabile dal rosso al marrone. Possono assumere dimensioni da pochi millimetri fino a un centimetro di diametro e hanno una forma irregolare, con contorni che tendono a essere non ben definiti. Queste lesioni si trovano spesso al tatto piuttosto che alla vista, con la pelle che può risultare secca e sensibile. Questo accade principalmente nelle fasi iniziali della malattia, quando le lesioni sono così piccole da risultare difficili da individuare a occhio nudo. In alcuni casi, le cheratosi possono causare prurito o pizzicore o anche dolore quando sfiorate.
Si manifestano più di frequente nelle zone più esposte al sole, come:
- viso, in particolare il naso, ma anche le labbra ele orecchie o la pelle intorno agli occhi
- collo
- dorso delle mani
- braccia e avambracci
- gambe
- cuoio capelluto nei calvi o nelle persone con pochi capelli
Quando la cheratosi attinica è localizzata alle labbra, si parla di cheilite, con interessamento, nella maggior parte dei casi, del labbro inferiore.
Prevenzione
Per prevenire la cheratosi attinica, è fondamentale avere cura della propria pelle e proteggerla dai raggi solari fin da giovani. In particolare, è importante:
- Applicare creme solari con filtri UV prima di esporsi al sole
- Dopo l’esposizione solare, applicare prodotti specifici per mantenere l’elasticità della pelle e combattere lo stress ossidativo
- In caso di esposizione al sole prolungata, indossare indumenti protettivi
- Evitare di esporsi alla luce diretta del sole nelle ore più calde della giornata, tra le 11.00 e le 16.00
- Non fare uso di lettini abbronzanti
- Eseguire regolarmente un autoesame della pelle per rilevare tempestivamente eventuali cambiamenti o la comparsa di nuove lesioni
Per ridurre il rischio di sviluppare la cheratosi attinica può essere inoltre utile integrare alcune sostanze in grado di contrastare gli effetti nocivi dell’esposizione solare, come:
- Vitamina C ed E: come già visto, questi potenti antiossidanti aiutano a neutralizzare i radicali liberi generati dall’esposizione al sole
- Polifenoli del tè verde: hanno proprietà antinfiammatorie e antiossidanti che possono proteggere la pelle dai danni UV e migliorarne l’elasticità
- Zinco, che contribuisce alla normale sintesi del DNA
- Rame,che svolge un ruolo chiave nella sintesi di collagene ed elastina, proteine fondamentali per mantenere in salute della pelle
- Uridina, importante per la sintesi dell’RNA, favorisce la crescita e la riparazione cellulare
- Polypodium leucotomos, una felce tropicale il cui estratto è noto per avere proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e fotoprotettive. Migliora inoltre la resistenza della pelle ai danni provocati dai raggi solari, aumentando le difese naturali contro i danni UV e riducendo la formazione di eritemi e altre reazioni acute
Trattamenti disponibili
La cheratosi attinica, sebbene inizialmente sia una condizione benigna, è potenzialmente in grado di evolvere in forme più gravi: nel 10-20% dei casi evolve in carcinoma squamocellulare o a cellule squamose. Per questo, è essenziale rivolgersi a un medico per ottenere una diagnosi precisa e per definire il trattamento più appropriato.
La cheratosi attinica può essere trattata con diverse tecniche, a seconda della gravità e del numero delle lesioni. Tra i rimedi che il dermatologo può prescrivere dopo un’accurata visita vi sono:
- Applicazione di creme topiche per il controllo del danno attinico. Sono disponibili sul mercato delle creme da applicare subito dopo l’esposizione solare, che mantengono la pelle morbida ed elastica, contribuendo a combattere lo stress ossidativo e a limitare i danni al DNA dovuti all’esposizione. In caso di manifestazioni della cheratosi attinica, si possono invece applicare creme specifiche che aiutano a prevenire la comparsa dei danni causati dai raggi UV.
- Crioterapia. La crioterapia è uno dei trattamenti più comuni per la cheratosi attinica, e funziona attraverso l’applicazione di azoto liquido a bassissime temperature sulla lesione cutanea del paziente. Il congelamento rapido provoca la formazione di cristalli di ghiaccio all’interno delle cellule della cheratosi attinica, distruggendo le cellule anomale.
- Chirurgia laser. Il laser viene utilizzato per rimuovere lo strato superiore della pelle danneggiata in modo preciso e controllato. La luce ad alta energia del laser vaporizza lo strato superficiale della pelle, eliminando le cellule anomale senza danneggiare significativamente i tessuti circostanti. Dopo la rimozione delle cellule danneggiate, la pelle si rigenera con nuove cellule sane.
- Terapia fotodinamica. Questa tecnica prevede l’applicazione sulla lesione di un agente fotosensibilizzante in crema e successivamente l’irradiazione della lesione con una fonte di luce per distruggere selettivamente le cellule anomale.
La cheratosi attinica rappresenta un segnale di allarme per la salute della pelle, che necessita di un’attenta sorveglianza, per evitare che si trasformi in una patologia seria. Per questo motivo, la prevenzione e il monitoraggio costante delle lesioni cutanee sono di fondamentale importanza.
Fonti:
https://www.skincancer.org/international/cheratosi-attinica/