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Vitiligine: che cos’è e come si può curare

La vitiligine, o vitiligo, è una malattia cronica caratterizzata dalla comparsa di chiazze bianche sulla pelle, causate dalla perdita di melanina, il pigmento responsabile della colorazione cutanea. Colpisce circa l’1-2% della popolazione mondiale e, solo in Italia, si stima che oltre 330.000 persone convivano con questo disturbo. La sua visibilità la rende non solo un problema di natura estetica, ma anche una sfida importante dal punto di vista sociale e psicologico.

Cause della vitiligine

La vitiligine è considerata una malattia autoimmune, in cui il sistema immunitario attacca erroneamente i melanociti, le cellule che producono la melanina. Le cause esatte non sono ancora del tutto note, ma sono stati identificati alcuni fattori predisponenti:

  • Predisposizione genetica. Si ritiene che la vitiligine sia una condizione poligenica e multifattoriale. Circa il 20-30% delle persone con vitiligine ha infatti un parente che soffre dello stesso disturbo. Sono stati identificati circa 50 loci genetici, ovvero punti specifici sui cromosomi in cui si trovano geni, che possono aumentare il rischio di sviluppare la vitiligine e altre malattie autoimmuni.
  • Fattori ambientali, come l’esposizione a sostanze chimiche. Prodotti chimici come fenoli, catecoli e altre sostanze presenti in alcuni disinfettanti, tinture per capelli e prodotti industriali, possono danneggiare i melanociti.
  • Traumi cutanei,come le scottature solari. L’esposizione eccessiva ai raggi UV danneggia i melanociti.
  • Stress psicologico. Lo stress psicologico è considerato uno dei fattori che possono innescare o peggiorare la vitiligine, in quanto influisce sul sistema immunitario. Inoltre, lo stress può aumentare la produzione di radicali liberi, contribuendo allo stress ossidativo. Allo stesso tempo, la vitiligine stessa può causare stress psicologico, a causa dell’impatto sociale ed emotivo delle macchie bianche sulla pelle. Questo crea un circolo vizioso: lo stress può peggiorare la vitiligine e la vitiligine può a sua volta causare ulteriore stress.
  • Stress ossidativo, una condizione in cui i radicali liberi, molecole instabili che possono danneggiare le cellule, prevalgono sulla capacità del corpo di neutralizzarli tramite gli antiossidanti. Si ritiene che i melanociti delle persone con vitiligine siano particolarmente vulnerabili ai danni dei radicali liberi, che possono scatenare una risposta autoimmune quando li danneggiano.
  • Presenza di diabete di tipo 1. La vitiligine e il diabete di tipo 1 sono entrambe malattie autoimmuni e spesso coesistono nella stessa persona. Nel primo caso il sistema immunitario attacca i melanociti, mentre nel secondo attacca le cellule del pancreas responsabili della produzione di insulina.
  • Disfunzioni della tiroide. La vitiligine spesso è associata ad altre malattie autoimmuni come la tiroidite di Hashimoto, patologia cronica della tiroide che può provocare ipotiroidismo.
  • Fattori nutrizionali. Carenze di vitamine e minerali essenziali, come la vitamina D, il rame e la vitamina B12, sono state talvolta associate alla vitiligine. La mancanza di questi nutrienti può influire sulla salute dei melanociti e sul funzionamento del sistema immunitario.

Manifestazioni

Le manifestazioni della vitiligine sono diverse e possono includere:

  • Depigmentazione (o sbiancamento) della pelle. Tra i principali sintomi della vitiligine vi è la comparsa di chiazze bianche ben delineate, principalmente su viso, mani, gomiti, ginocchia e nella zona dei genitali. In alcuni casi la vitiligine può colpire le mucose, come la bocca e il naso, provocando le tipiche macchie bianche. La vitiligine decolora la pelle perché il sistema immunitario attacca i melanociti, le cellule che producono melanina, causando la perdita di pigmento nelle aree colpite.
  • Depigmentazione di peli e capelli. La vitiligine può causare la perdita di colore nei capelli, nelle sopracciglia, nelle ciglia e nella barba, a causa della perdita di melanina nei follicoli piliferi. Il meccanismo sottostante è simile a quello che avviene nella cute: il sistema immunitario attacca erroneamente i melanociti, le cellule responsabili della produzione di melanina, non solo nella pelle ma anche nei follicoli dei peli. Quando i melanociti dei follicoli piliferi vengono distrutti o danneggiati, smettono di produrre melanina, portando alla crescita di peli bianchi o grigi nelle aree colpite.
  • Cambiamento del colore degli occhi. In alcuni casi, la vitiligine può alterare la pigmentazione della retina e dell’iride, senza tuttavia compromettere la vista.

Esiste un tipo particolare di vitiligine, chiamata vitiligine segmentale: si tratta di una forma di vitiligine che si presenta in modo diverso rispetto alla forma più comune, chiamata vitiligine non segmentale. Nella vitiligine segmentale, le chiazze depigmentate non si sviluppano in modo bilaterale ma su un solo lato del corpo e tendono a seguire un pattern lineare, spesso lungo il percorso di un nervo specifico.

La progressione della vitiligine può variare notevolmente da persona a persona. In alcuni casi, la malattia può avanzare rapidamente, con nuove chiazze bianche che si sviluppano in diverse aree del corpo in un breve periodo di tempo. In altri casi, la progressione è molto lenta, con chiazze che aumentano solo gradualmente o che si manifestano esclusivamente in determinate aree. Ci sono anche persone in cui la vitiligine rimane stabile per anni, senza che si notino cambiamenti evidenti e, in alcuni rari casi, le chiazze possono persino ripigmentarsi parzialmente o completamente, anche se ciò avviene di solito in modo spontaneo e non prevedibile.

Impatto fisico e psicologico

La vitiligine, pur non essendo dolorosa, può avere implicazioni significative per chi ne è affetto:

  • Rischio di scottature solari. Le aree depigmentate sono più vulnerabili ai danni dei raggi UV, quindi è fondamentale proteggere queste zone con creme solari e abbigliamento protettivo.
  • Salute mentale. La visibilità delle chiazze bianche può generare disagio psicologico, in particolare nelle persone con la pelle più scura perché le macchie sono più evidenti. Molti pazienti soffrono di ansia, insonnia, depressione e problemi di autostima, soprattutto quando le chiazze sono presenti in aree visibili come il viso e le mani.
  • Impatto sociale. La malattia può limitare la vita sociale e professionale, creando difficoltà nei rapporti interpersonali e portando a episodi di discriminazione o stigma a causa della mancanza di conoscenza sulla condizione, che non è contagiosa né pericolosa.

La vitiligine è una patologia che può manifestarsi fin dall’infanzia ed è piuttosto frequente anche in età pediatrica, dato che interessa circa l’1% dei bambini a livello globale. Nei più piccoli, la malattia può avere un impatto psicologico significativo, poiché le chiazze bianche visibili possono influire sulla loro autostima e causare difficoltà nei rapporti con i coetanei.

Trattamenti disponibili

Attualmente non esistono cure definitive per la vitiligine, ma sono disponibili dei trattamenti di tipo medico e integratori alimentari che possono contribuire a migliorare l’aspetto delle aree colpite e a rallentare la progressione della malattia:

  • Integratori contenenti rame, nicotinammide, L-Fenilalanina, L-Tirosina e altri nutrienti utili a favorire la pigmentazione della pelle e combattere lo stress ossidativo. Questi integratori sono spesso utilizzati insieme ad altri trattamenti per migliorare l’aspetto della pelle.
  • Creme a base di acido folico, resveratrolo e altre sostanze indicate per riequilibrare i processi cutanei.
  • Corticosteroidi topici, per ridurre l’infiammazione e stimolare la ripigmentazione, specialmente nelle fasi iniziali della malattia.
  • Inibitori della calcineurina: tacrolimus e pimecrolimus, indicati per aree sensibili come il viso, rappresentano una valida alternativa ai corticosteroidi.
  • Fototerapia UVB a banda stretta, una delle terapie più efficaci che, riproducendo artificialmente la luce del sole, stimola i melanociti residui a produrre melanina. Richiede sessioni regolari in ambito ospedaliero e può richiedere diversi mesi per produrre miglioramenti visibili.
  • PUVA (psoralene + UVA): terapia combinata con farmaci fotosensibilizzanti e raggi UVA, anche se presenta un rischio maggiore di effetti collaterali, come scottature e possibili rischi a lungo termine. Viene utilizzata per la vitiligine nei casi in cui le chiazze depigmentate siano particolarmente estese o resistenti ad altri trattamenti topici.
  • Trapianto di melanociti e innesti cutanei. Utilizzati per le aree resistenti ad altri trattamenti, questi interventi chirurgici possono aiutare a ripigmentare le aree depigmentate in maniera localizzata.

Consigli per la gestione quotidiana della vitiligine

Oltre ai trattamenti sopra indicati, chi soffre di vitiligine può adottare alcuni accorgimenti per gestire meglio la condizione e migliorare la qualità della propria vita:

  • Protezione solare. Utilizzare regolarmente una crema solare con fattore di protezione solare (SPF) alto, per proteggere le aree depigmentate.
  • Uso di cosmetici. Fondotinta e autoabbronzanti possono aiutare a coprire le chiazze bianche e ridurre il contrasto con la pelle normale.
  • Sostegno psicologico. La consulenza psicologica, la terapia cognitivo-comportamentale o i gruppi di supporto possono aiutare a gestire l’impatto emotivo della malattia.
  • Stile di vita sano. Seguire una dieta equilibrata ricca di frutta, verdura e antiossidanti può aiutare a preservare la salute generale della pelle e a gestire lo stress.
  • Monitoraggio regolare. È importante sottoporti regolarmente a una visita dermatologica con uno specialista per monitorare l’evoluzione della malattia e adattare la terapia in base ai cambiamenti.

Prospettive future

Come abbiamo osservato, la vitiligine non ha ancora una cura definitiva, tuttavia la ricerca scientifica continua a progredire e promette nuove possibilità di trattamento. Attualmente, numerosi studi si stanno concentrando sull’efficacia di specifici inibitori delle Janus chinasi (JAK) e di anticorpi monoclonali. Questi trattamenti mirano a modulare la risposta immunitaria del corpo, riducendo l’aggressione dei melanociti, le cellule responsabili della pigmentazione della pelle. Questi progressi potrebbero portare a sviluppi significativi nel trattamento della vitiligine, offrendo nuove speranze per coloro che convivono con questa condizione.

Fonti:

https://www.ide.it/servizi/vitiligine/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5362127/

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